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PESI 🏋️& MOBILITÀ🤸 = SQUADRA CHE VINCE

Molte volte mi viene chiesto se sollevando pesi 4-5 volte a settimana, il mio corpo non si irrigidisca o non si blocchi a causa delle tensioni muscolari…

Mi piacerebbe affrontare assieme a voi questo argomento, in quanto come abbiamo visto, spesso ci lasciamo convincere da false dicerie 🗣️

Ma quindi è vero che sollevare pesi rende rigidi? La risposta è NO‼️ anzi, tutto il contrario. Vi spiego perché.

Spostare e gestire dei carichi esterni al nostro peso corporeo, non è la stessa cosa che sollevare pesi. Per imparare a gestire un carico esterno, è necessario sviluppare molta abilità tecnica, coordinativa, propriocettiva, stabilizzazione, forza e mobilità…

Ora vi stareste chiedendo perché mobilità… Perché un’ alzata di pesistica, rappresentata sia dalla forza esplosiva che dalla forza massima, prevede lo sviluppo muscolare dell’intero rom (range of motion) ovvero “segmento del movimento”.

Esatto, è come se il movimento fosse suddiviso in diverse parti. Prendiamo come esempio uno squat, che è quello sicuramente più conosciuto da tutti.

Ecco, lo squat ha una fase iniziale di stabilizzazione del carico, poi ha una prima fase di inizio discesa ovvero caricamento, ha un primo arrivo all’altezza del parallelo, ossia quel momento in cui l’angolo dell’anca è parallelo all’angolo del ginocchio, e poi c’è la fase di arrivo in buca, quindi sotto al ginocchio e un ritorno alla posizione di partenza. Durante tutto questo movimento, è fondamentale sviluppare una muscolatura che permetta di gestite dal punto A al B e ritornare al punto A.

Si ma cosa voglio dirti con questo? Semplice, che in buca ci devi arrivare! E tu ora pensi: “bhè scendo e basta!”

Purtroppo non è affatto così semplice e lo dimostra il fatto che la maggior parte degli utenti che non pratica attività sportiva, riesce a malapena ad arrivare ad una sedia senza perdere la tenuta muscolare, ma anche quelli che magari si dilettano in palestra difficilmente arrivano al parallelo e quindi eseguono un mezzo squat.

Quindi sviluppare forza sotto carico, necessita per forza anche di un buon lavoro di mobilità, sia specifica per quel movimento e sia come conseguenza di un miglioramento della forza. Questo perché se oggi non arrivo al parallelo, tra un anno di allenamento, quando avrò interiorizzato il movimento, avrò migliorato sia la mobilità dell’anca, quella della caviglia, del bacino, dei femorali, della schiena e delle spalle per poter tenere il bilanciere.

Nei punti dove invece si presentano delle carenze soggettive, è possibile aiutarsi con esercizi mirati e con l’aiuto di un foam roller.

Il ponte nella foto, è un esercizio specifico per migliorare la mobilità toracica che permette un miglior assetto sulla panca piana, così da essere più stabile e poter sollevare più carico.

Attenzione perché non è un semplice ponte, perché altrimenti, avrei anche potuto toccare i piedi con le mani, ma è un’apertura toracica creata da una spinta di gambe e una tenuta di dorso; e qui torna il discorso della forza, perché difficilmente troverete una persona qualunque anche solo in grado di staccare le spalle dal pavimento, e questo perché quasi sicuramente avrà una carenza di forza delle braccia, del dorso, dell’addome e delle gambe.

Se poi vogliamo affrontare il discorso tensione muscolare, è normale che praticando movimento o una qualsiasi attività sportiva, si corra il rischio di contratture, ma queste, si presentano molto spesso anche per l’inattività, quindi, se proprio vogliamo raccontarcela, alla fine, è meglio un fisico contratto ma forte e mobile con una maggior capacità di recupero, piuttosto che un fisico contratto, debole e lasso che per guarire necessiterà di molto più tempo.

SOLO CHI NON FÀ NIENTE, NON INCORRE IN ALCUN PERICOLO.

V

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Di Pamela Piccinali

Personal Fitness Trainer - Sport Mental Coach - Athlete

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